11 ottobre 2010

Tra Alba e Tramonto – 28° puntata

Caro lettore, scusa il ritardo nel “postare” l’ennesimo resoconto di un’altra settimana, ma questo fine settimana il tempo l’ho dedicato un po’ a me, un po’ alla mia famiglia, un po’ agli amici ed un po’ a dormire.
La settimana ha visto alti e bassi, c’è stata la serata cinema, l’evento sportivo e quello mondano, la riunione a sorpresa, l’accusa ingiusta e l’ennesimo Rocky. Un sacco di cose, ma vediamo di metterle in ordine.
Arrivo ad Alba come è ormai consuetudine domenica sera. Cena frugale ed a nanna.
Lunedì si inizia di gran carriera. Aggiusta qui, sistema lì, metti questo qui, ed ecco che il tempo si mette al brutto. Per fortuna che sono preparato, o almeno è quello che penso prima che dio Pluvio decide di dimostrare la sua generosità con succhiellate di pioggia. Una collega, mossa a pietà, mi presta il suo ombrello che almeno attenua il risultato doccia del temporale.
Martedì il tempo inizia a riprendersi ed anch’io vedo un po’ di sole nel mio futuro. Nel frattempo si prepara la festa per la partenza di una collega, o meglio della capa, per il Lussemburgo.
Riesco ad uscire ad un orario quasi decente, a cenare velocemente ed a raggiungere il cinema in tempo. Vado a vedere NIENTE PAURA, il film che racconta la storia del nostro bel paese prendendo spunto dalle canzone del cantante di Correggio. Il film sembra un libro le cui pagine non sono totalmente scritte ma che lasciano a chi guarda la possibilità di riempire i vuoti con il proprio vissuto.
Mercoledì mi ritrovo in una riunione a sorpresa che aggiunge ancora un po’ di sole alla mia avventura. Alla fine di questa dovrò usarne un po’ per evitare che esploda un caso diplomatico tra alcuni gruppi di colleghi che si scaricano le responsabilità a vicenda. Per fortuna riesco a fare il paciere ed a vincere l’ennesimo padulo. Riesco comunque ad inserirci un po’ di attività fisica che serve per lo meno a togliermi quella sensazione di aver perso un po’ di vita vera per stare dietro a delle cavolate.
Giovedì vengo additato di non aver effettuato correttamente un’attività. Verifico e dimostro semplicemente che l’attività in essere è stata fatta quando io non lavoravo qui o successivamente al mio intervento, quindi la colpa era di altri, ma comunque sistemo tutto. La sera la sensazione di solitudine si fa un po’ sentire, e la voglia di vedere gli amici bussa alla porta. Riesco a sentirne un paio con cui organizzo le mie ore milanesi del fine settimana. E poi arriva Rocky con la sua carica ed il buon’umore sale.
Ed arriva il venerdì. Giorno atteso da tutti perché è il giorno della festa e della gita in pulmino. Eh sì, in pulmino. Una collega ha la patente e le conoscenze per avere e guidare un pulmino. Prima però di raccontare la storia del pulmino c’è da scrivere del ritorno a casa della collega dalla Turchia.
Era tutto calcolato, tranne il ritardo del volo. La collega mi aggiorna via SMS di ogni novità, e quando non può mandare messaggio io verifico il volo su internet.
Un paio di telefonate durante il tragitto aeroporto ufficio che meriteranno almeno una segnalazione almeno quando ricevo questa telefonata:

Ciao
Ciao, dove sei? Come va?
Non posso parlare
“penso" Ma allora che chiami a fare
sono ad Asti. Click.


Alla fine della giornata ci troviamo tutti davanti all’ufficio per andare al ristorante. Per comodità abbiamo deciso di prendere un pulmino e non so perché la cosa mi fa divertire un sacco. Mi riporta al tempo delle gite scolastiche e dell’allegria che serpeggiava quando non si andava a lezione tra i muri della scuola ma in giro per quello che all’epoca era il mondo.
Durante il viaggio, perché si tratta di un viaggio vero e proprio a contare le curve ed i sali e scendi.
La cena e gioviale e divertente. Ci raggiunge anche il fidanzato dalla capa, direttamente dal Lussemburgo. Alla fine a qualcuno scappa qualche una lacrimuccia.
La serata si conclude poi con il ritorno al residence, dove ospito un paio di colleghi.
Da qui in poi la storia è solo di chi c’era.



… all’inseguimento del sole …

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